La Cattedrale

Duomo di siracusa | Tempio di Atena

Dettagli Utili

Informazioni | Orario | Posizione | Costi

Servizi disponibili : Noleggio Audioguide, Infopoint, accesso facilitato per disabili.

Orari di apertura della biglietteria:
  • Invernale: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 17:30 (ultimo ingresso); Sabato dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso);
  • Estivo: dal Lunedì al Sabato dalle 8:30 alle 18.30 (ultimo ingresso).
L'orario può variare per esigenze liturgiche.

Secreta Palatii (Cappella Sveva - Carcere Vescovile - Biblioteca Alagoniana):
  • Aprile-Ottobre: 10:00-18:00 (Ticket cumulativo Cattedrale + Secreta Palatii € 3,00).
  • 1 e 2 Novembre: dalle 10.00 alle 18.00.

Nessuna barriera architettonica

La Cattedrale di Siracusa

Tra le sue colonne è custodita una storia lunga 2500 anni

Capita molto raramente di trovarsi di fronte ad un monumento fortemente stratificato e segnato da continue trasformazioni, ma ancora in grado di raccontare con chiara evidenza il passato, attraverso tutti i suoi elementi architettonici; per questo la Cattedrale di Siracusa, dal 2005 è annoverata nella lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità ed è oggi uno dei siti più visitati dell’isola. Con i suoi 25 secoli di storia, l’edificio sacro è un grande libro aperto di storia dell’arte e di architettura religiosa, in cui la presenza del divino è stata impressa nel pietra bianca dai più importanti popoli del Mediterraneo. 36 colonne in stile dorico, alte più di 8 metri, furono innalzate dai greci di Sicilia nel punto più alto dell’acropoli e consacrate alla dea Atena, signora della guerra, della sapienza e delle arti, che per mille anni, dall’alto del tempio, ha vegliato su Ortigia e guidato i naviganti all’interno del porto. Le robuste colonne ancora oggi visibili, sia all’interno che all’esterno della chiesa, trovarono una nuova identità come struttura portante della chiesa bizantina e, una volta inglobate nelle mura perimetrali, accolsero un’antica immagine di Maria con in braccio il Bambino: la Madonna del Piliere. Da allora la chiesa è diventata un importante luogo di culto cristiano, punto di riferimento per tutta la diocesi e non solo, ospitando all’interno delle sue navate opere di straordinaria bellezza.

Se vi trovate in questa cattedrale fermatevi davanti ad una delle raffinate sculture di Antonello Gagini, resterete incantati dall’espressività dei volti e dalla morbidezza dei panneggi, quindi entrate all’interno della cappella del Santissimo Sacramento, dove potrete contemplare, estasiati, gli affreschi sulla volta di ispirazione michelangiolesca. L’originalissima atmosfera di questa chiesa vi immergerà in un profondo raccoglimento, sensazione che verrà enfatizzata dalla luce solare, sapientemente filtrata dalle vetrate colorate. Dopo aver contemplato l’urna contenente la reliquia di santa Lucia, passate al Museo Luciano, due piccole salette accanto al fonte battesimale, in cui sono esposti oggetti d’arte e preziosi manufatti che esprimono il forte legame tra la città e la sua patrona.

Il Tempio di Atena

Dove Platone ebbe il dono della Saggezza

Visitare la Cattedrale di Siracusa significa anche poter avere un incontro diretto con il mondo greco del V secolo a.C.; cioè essere nello stesso spazio e poter toccare quello che Cicerone definì il più importante e rappresentativo monumento di Ortigia: il tempio di Atena. La descrizione che ne fa lo scrittore latino è affascinante e minuziosa, con un ricchezza di dettagli sorprendente: dalle tavole dipinte con le immagini dei re e dei tiranni della Sicilia che abbellivano l’interno, alle eleganti porte con scomparti intagliati nell’avorio; dalla maschera di Medusa con i serpenti tra i capelli, alle battaglie dipinte sulle pareti in pietra dell’edificio. Di queste straordinarie opere oggi non rimane più nulla, mentre è ancora possibile ammirare l’impianto architettonico originario del tempio, composto dalle possenti colonne doriche e dalla struttura muraria della cella. Percorrendo lo spazio tra il colonnato e i grossi pilastri che delimitano la navata centrale, avrete l’impressione di vedere spuntare, da un momento all’altro, la grande statua di Atena che un tempo adornava la zona sacra del tempio e, nel bisbiglio dei visitatori, di sentire le voci dei sacerdoti greci e dei grandi pensatori del mondo antico che fecero tappa a Siracusa. Non è da escludere che lo stesso Platone, durante uno dei suoi viaggi in Sicilia, nella penombra di questo colonnato, abbia pregato la dea Atena affinché gli donasse la saggezza. Seguendo il ritmo scandito dagli eleganti capitelli a tronco di cono rovesciato e le morbide scanalature, vi ritroverete in quello che un tempo era la parte anteriore dell’edificio sacro, dove ancora oggi è possibile riconoscere i blocchi di pietra originari, prelevati dalle famose Latomie.

L'Esterno e la Piazza

Un salotto barocco che riunisce i più bei palazzi del Settecento

L’esperienza dell’arte e della fede che il visitatore fa all’interno delle navate della Cattedrale, viene amplificata, all’esterno della chiesa, dalla presenza dei santi scolpiti sulla facciata barocca; essi sembrano conversare tra di loro, rappresentando, nell’eleganza dei gesti e nella raffinatezza delle vesti, l’importanza di questo sorprendente luogo di culto cristiano: il primo vescovo di Siracusa a sinistra, la martire Lucia a destra, la Vergine Maria al centro e gli apostoli Pietro e Paolo ai lati della grande scalinata centrale. Inseguendo i loro sguardi, impressi nella pietra calcarea, la nostra attenzione è subito calamitata verso l’alto, in direzione della grande croce a doppia traversa, simbolo della lunga e fraterna alleanza tra la Chiesa siracusana e la Chiesa d’Oriente. Appena voltate le spalle verso la grande scenografia barocca, con gli occhi rivolti alla piazza, sembra di entrare in una macchina del tempo, capace di proiettarci nella realtà culturale, sociale, politica e religiosa della prima metà del Settecento. È in questo periodo infatti che, dopo il grande terremoto del 1693, i palazzi nobiliari rinascono dalle macerie per trasformarsi in residenze di grande bellezza. Basta passeggiare col naso all’insù, sotto i balconi dalle belle inferriate in ferro battuto, per scorgere le splendide sale ornate da specchi e stucchi dorati; o restare incantati davanti alle invenzioni prospettiche e il pathos impresso da Deodato Guinaccia, nel dipinto raffigurante Santa Lucia condotta al martirio all’interno della Chiesa in fondo alla piazza.
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